Ho incontrato molti pensieri e poesie nel mio cammino. Sono stati uno stimolo, un sostegno, un punto di luce, un dono. Ogni volta ho cercato e cerco di passarli, di offrirli ad amici e persone per distribuire nel mondo il dono ricevuto. Questa pagina è un’opportunità per continuare a farlo.
All’inizio ci sono due poesie che ho scritto per Ken e Liebe. Sento importante che siano le prime, a loro è dedicato il sito ed hanno un posto speciale nel mio cuore.
Ricordi.
Vederti parare le palline,
giocare con te,
sentire la gioia nel cuore di entrambi
Vedere la tua espressione mentre ballo
da sola nella stanza.
Ti avvicini un po’ ma non troppo.
Mentre ballo con te
i tuoi occhioni si aprono,
mentre ti tengo in braccio
nei movimenti tu stai fermo
e mi guardi incerto.
Dentro di me la gioia di essere con te,
la tua ricerca del sole,
il tuo stare sdraiato
lasciandoti andare completamente
ai raggi che ti scaldano,
il tuo venirmi sulle gambe,
tra le braccia e abbandonarti
con fiducia.
In me la sensazione di calore, di poterti proteggere,
di essere entrambi al sicuro.
Il tuo cercarmi la notte,
lo svegliarmi ed il vederti accanto a me,
con le tue zampine che
si allungano verso di me
e accettano la mia mano vicina.
Il tuo uscire di casa e
andare alla scoperta del mondo esterno
e tornare pieno di erba e pallini.
Il tuo amore per la libertà,
per il poter scegliere dove stare,
il tuo salire sui tetti,
il tuo saltare dalla finestra.
L’amore mi ha aiutata a superare la paura.
Il tuo rincorrere Liebe,
l’averla accolta solo mentre dormivi nella cesta.
Nel tempo non sei più salito sui tetti
ma la tua ricerca dello spazio esterno
e la tua voglia di giocare con me sono rimasti.
Poi il tuo saluto,
il tuo comunicarmi che era arrivato il momento.
La difficoltà a lasciarti andare,
a lasciare andare ancora una volta il “paziente modello”
che tanti anni fa
aveva scelto di vivere ancora
e che il mio cuore avrebbe voluto
che scegliesse ancora di vivere.
Sono pochi due giorni per salutarti,
difficile farlo,
ancora una volta l’amore per te mi aiuta.
Posso lasciarti andare nonostante il mio dolore,
posso rispettare il tuo destino.
Il tuo soffice pelo rosso,
la tua bella coda con anelli più chiari
ed il tuo bel musino
sono nel mio cuore
sei stato e sei un essere speciale.
Ho imparato tanto con te
e mi hai aiutata nel mio lavoro con le persone,
sei sempre arrivato al momento giusto,
quando la parola coraggio diventava importante.
Ti porterò per sempre nel mio cuore
e magari un giorno
ci ritroveremo da qualche parte.
Ogni volta che, come ora,
avrò bisogno di coraggio ti penserò.
Con il tuo ricordo non sarò mai sola.
Immagino che la tua anima
si muova libera e leggera, la sento vicina e le sorrido.
4/8/2023
Dedicata a Ken
Gioia e tristezza
visitano il mio cuore
insieme ad alcune lacrime
che spuntano dai miei occhi.
La tua anima la sento vicina
e, dentro di me, tanti ricordi
ed il calore del tuo piccolo corpo.
Sei arrivata per tenere compagnia a Ken
ed hai portato, con la tua essenza sacra,
tanti doni.
Quando siamo rimaste sole noi due
ho potuto cogliere
la profondità e la preziosità della tua anima
e tutta la tua bellezza,
il tuo pelo da tartaruga
così lucido e morbido
fino all’ultima carezza,
mi ha collegata a me
al mio bisogno di protezione.
Il tuo venirmi sulle gambe
appena mi sedevo
ed il tuo sdraiarti sul mio petto
e guardarmi,
mentre prendevo un libro per leggerlo,
mi diceva di stare con te, la mia bambina,
e mi faceva sorridere
e sentire tanta tenerezza.
Era bello spostare il libro
e occuparmi di te.
Il tuo miagolare mi ha portata
vicina alle lacrime versate,
ai bisogni, alle pretese
di una bambina dolorante e triste,
nel suo sentirsi sola
e mi ha aiutata ad abbracciarla.
Mi hai insegnato a stare con quello che è,
con la realtà delle cose e delle persone,
lasciando andare
aspettative e spinte per cambiare
ciò che non è in mio potere
e, in tutto questo, a stare
con l’energia dell’amore
e della riconciliazione con la vita
in tutte le sue manifestazioni.
Mi hai messa in contatto con
le donne importanti della mia storia.
Nello starti vicina, nel prendermi cura di te
ho sperimentato ciò che non sono riuscita a fare
con mia madre e anche
momenti di gioco
che sono riuscita a vivere.
Ho incontrato la forza
di mia madre e di mia nonna
che in qualche modo è
anche dentro di me.
Mi hai mostrato come si può
rinascere ogni volta
anche quando sembra
che tutto sia finito
e come possiamo sorridere ancora
alla vita e a tutto quello
che di bello c’è,
come il sole che spunta tra le nuvole
in questo momento,
quel sole che hai amato fino a quando
non diventava troppo caldo
e l’ombra diventava importante.
Porto con me il tuo starmi vicina,
la tua determinazione e dignità
che ti faceva salire gli scalini,
anche traballante,
per tornare nella cesta sul letto,
dove poi dormivi standomi vicina
con tutta la tua dolcezza.
Con te ho incontrato la mia paura
di far morire chi amo
e mi hai sostenuta ed incoraggiata
affidandoti a me,
dandomi fiducia.
Mi hai aiutata a sorridere e a giocare
anche quando c’erano difficoltà
e mi hai permesso di collegarmi a te,
di sentirti e di tenerti la zampina
fino all’ultimo respiro.
Tutto rimane dentro di me,
nel mio cuore,
in questo spazio che abbiamo condiviso
insieme all’amore incondizionato
che mi hai dato e
che è rappresentato dal tuo nome.
Amore che hai ricordato
in tanti momenti,
mentre lavoravo con le persone,
amore che è stato ed è la tua essenza.
Grazie Liebe 12/5/2025
L’invito
di Oriah MountainDreamer
Anziano nativo americano
Non mi interessa cosa fai per sopravvivere.
Voglio sapere qual’è la cosa che vuoi più di tutto e se osi sognare l’incontro con il profondo desiderio del tuo cuore.
Non mi interessa sapere la tua età.
Voglio sapere se rischieresti di sembrare pazzo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di essere vivo.
Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna.
Voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se ti sei lasciato aprire dai piccoli tradimenti della vita o ti sei contratto e chiuso per paura di provare nuova sofferenza.
Voglio sapere se riesci a sederti insieme al dolore, mio o tuo, senza cercare di nasconderlo, sistemarlo, farlo sbiadire.
Voglio sapere se riesci a stare con la gioia, mia o tua. Se riesci a danzare selvaggiamente e a lasciare che l’estasi ti colmi fino alla punta delle dita delle mani e dei piedi, senza chiedere agli altri di essere prudenti, realisti, o ricordargli i limiti dell’essere umano.
Voglio sapere se sei leale e perciò degno di fiducia. Voglio sapere se scorgi la bellezza anche quando non è una bella giornata e se abbeveri la tua vita alla presenza di Dio.
Voglio sapere se riesci a vivere coi fallimenti, tuoi, miei, e reggerti comunque in piedi in riva al lago e urlare: “Sì” all’argentea luna.
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai.
Voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione, esausto e con le ossa a pezzi e fare quello che va fatto.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui.
Voglio sapere se starai al centro del fuoco con me senza ritrarti.
Non mi interessa dove o cosa o con chi hai studiato.
Voglio sapere cosa ti sostiene da dentro, quando tutto il resto svanisce.
Voglio sapere se avrai il coraggio di amare te stesso. Se scoverai l’amore, conservalo come il dono più caro che un essere umano possa offrire a un altro.
Voglio sapere se ripulisci la tua mente dalla paura, dalla vergogna e dalla rabbia e se vuoi camminare con me sul sentiero che crea tradizioni di possibilità, di gioia e di amore per le future generazioni.
Traduzione di Chandra Candiani
LA STORIA DEI DUE VASI CINESI
Una anziana donna cinese possedeva due grandi vasi, appesi alle estremità di un lungo bastone che portava bilanciandolo sul collo.
Uno dei due vasi aveva una crepa, mentre l’altro era intero. Così alla fine del lungo tragitto dalla fonte a casa, il vaso intero arrivava sempre pieno, mentre quello con la crepa arrivava sempre mezzo vuoto.
Per oltre due anni, ogni giorno l’anziana donna riportò a casa sempre un
vaso e mezzo di acqua.
Ovviamente il vaso intero era fiero di se stesso, mentre il vaso rotto si vergognava terribilmente della sua imperfezione e di riuscire a svolgere solo metà del suo compito. Dopo due anni, finalmente trovò il coraggio di parlare con l’anziana donna, e dalla sua estremità del bastone le disse: “Mi vergogno di me stesso, perché la mia crepa ti fa portare a casa solo metà dell’acqua che prendi”.
L’anziana donna sorrise “Hai notato che sul tuo lato della strada ci sono sempre dei fiori, mentre non ci sono sull’altro lato? Questo succede perché, dal momento che so che tu hai una crepa e lasci filtrare l’acqua, ho piantato semi di fiori solo sul tuo lato della strada. Così ogni giorno, tornando a casa, tu innaffi i fiori.
Per due anni io ho potuto raccogliere dei fiori che hanno rallegrato la mia casa e la mia tavola. Se tu non fossi così come sei, non avrei mai avuto la loro bellezza a rallegrare la mia abitazione”.
Ciascuno di noi ha il suo lato debole. Ma sono le crepe e le imperfezioni che ciascuno di noi ha che rendono la nostra vita insieme interessante e degna di essere vissuta.
Devi solo essere capace di prendere ciascuna persona per quello che è, e scoprire il suo lato positivo.
Un abbraccio a tutti coloro che si sentono un vaso rotto, e ricordatevi di godere del profumo dei fiori sul vostro lato della strada!
“Normale…normale…una vita normale…e chi può
dire quale sia una vita normale! Io ho scelto la
mia, so che le sembrerà strano, ma posso
assicurarle che mi trovo benissimo! In quanto alle
mie poesie, sono più che felice che vengano lette
e forse anche amate da tante persone. Sa…io ho
sempre pensato che le poesie non appartengano
ai poeti, noi siamo solo un tramite per farle
conoscere al mondo….capisce, signora?”
Da “Viaggio nell’impossibile” di Franca Beni
Come ha fatto la rosa
Come ha fatto la rosa ad aprire il suo cuore
E a donare al mondo tutta la sua bellezza?
Ha sentito l’incoraggiamento della luce nel suo essere.
Altrimenti tutti noi rimaniamo troppo spaventati
Hafiz
Salvatevi
ora
in quello
che siete
Sete
Fame
Nodo
Stupore
Fragore
E’ stupido
pensare
di aver
poco,
ma è
normale
arrivare
a
questo.
Compriamo
ogni ora
un oggetto:
di sogno
di lana
di terra
di carta
Salvatevi
in una
vostra parola
Salvatevi
in uno sguardo a
voi stessi
Salvatevi
in un vostro respiro
pieno di attesa
e di gioco
Salvatevi
voi
che avete
la
capacità
d’aiutare.
Massimo Bragagni
La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante,
pieno di talento, favoloso? “
In realtà chi sei tu per non esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.
Marianne Williamson.
Ciascuno di noi ha due cuori.
Uno dei due eclissa l’altro
ma se ognuno di noi riuscisse,
anche per un solo istante,
a intravedere la luce del suo cuore nascosto,
allora capirebbe che
quello è un cuore sacro
e non potrebbe più fare a meno
del calore della sua luce.
Da Cuore Sacro di Ferzan Ozpetek
Se parli con gli animali loro parleranno con te
e vi conoscerete l’uno con gli altri.
Se non parli con loro non potrai conoscerli,
e ciò che non si conosce fa paura.
Quando qualcosa fa paura,
l’uomo la distrugge.
Chief Don George
Let it be a dance
Let it be a dance we do. May I have this dance with you?
Through the good times and the bad times too,
let it be a dance.
Let a dancing song be heard.
Play the music, say the words, and fill the sky with sailing birds.
Let it be a dance. Let it be a dance. Let it be a dance.
Learn to follow, learn to lead, feel the rhythm,
feel the need to reap the harvest, plant the seed.
Let it be a dance.
Everybody turn and spin. Let your body learn to bend,
and, like a willow with the wind, let it be a dance.
Let it be a dance. Let it be a dance.
A child is born, the old must die;
a time for joy, a time to cry. Take it as it passes by.
Let it be a dance.
Morning star comes out at night, with out the dark there is no light.
If nothing’s wrong then nothing’s right.
Let it be a dance. Let it be a dance. Let it be a dance.
Let the sun shine, let it rain;
share the laughter, bear the pain, and round and round we go again.
Let it be a dance.
Ric Masten
Big Sur Californai